
Storia e cultura dell’Amiata rivivono oggi nei tanti musei e nelle Fortezze aldobrandesche, adatti a grandi e bambini.
Le antiche Fortezze Aldobrandesche dell’Amiata
Costruite dalla storica famiglia degli Aldobrandeschi, le fortezze sono oggi musei e luoghi di cultura. Tra le principali e meglio conservate ci sono quelle di Arcidosso, Piancastagnaio e Santa Fiora. La Fortezza di Arcidosso, nel cuore del borgo, ospita il museo della storia del territorio dell’Amiata. La Rocca di Piancastagnaio invece, ospita importanti mostre d’arte. A Santa Fiora infine la fortezza, trasformata nel Palazzo Sforza Cesarini, è sede del municipio e ospita il Museo delle miniere di mercurio. Rimane poco dell’antica Fortezza Aldobrandesca sul Sasso di Roccalbegna: la visita è comunque suggestiva e dalla cima si ammira tutta la valle dell’Albegna. E a proposito di fortificazioni, a Roccalbegna, è da visitare il Cassero senese, eretto nel 1200 a difesa della città
Dal medioevo alle tradizioni enogastronomiche: i musei dell’Amiata
Sono tanti e vari i musei dell’Amiata. Tra i più importanti c’è il Museo di Arte Sacra nell’Abbazia di San Salvatore che ne ripercorre la storia fin dal Medioevo, con la splendida cripta. Non tutti sanno invece che ad Arcidosso c’è un piccolo angolo di Tibet: è il Maco, Museo di Arte e Cultura Orientale. Le tradizioni sull’Amiata sono importanti, ecco perché è importante la visita del Museo della Focarazza, a Santa Caterina (Roccalbegna), che documenta le ritualità legate all’omonima festa del fuoco. Infine non mancano i musei dedicati ai prodotti tipici. Il più famoso è il Museo dell’Olio di Seggiano, un percorso museale diffuso che celebra olio e territorio con un’installazione unica: il più grande olivo al mondo alimentato con tecnologia aeroponica. A Montenero d’Orcia invece si trova il Museo della Vite e del Vino conoggetti per viticoltura e vinificazione, come un “pigiauva” del 1700.
Arte moderna e contemporanea: da Piero Bonancina a Daniel Spoerri
Sull’Amiata l’arte moderna e contemporanea si fondono spesso con l’elemento ispiratore per eccellenza, la natura. A Castel del Piano, Palazzo Nerucci ospita pitture, grafiche e sculture, con una sezione dedicata ad Edo Cei e a Piero Bonacina. Lo stesso Bonancina ha raccolto nel proprio giardino, a Montegiovi, opere in ferro, cemento, legno e pietra arenaria, creando Arte a parte, un interessante giardino artistico. Da non perdere assolutamente il Giardino di Daniel Spoerri, a Seggiano. Ideato dall’artista romeno che ha scelto l’Amiata per stabilirsi, è un vero e proprio parco-museo: 113 installazioni di 55 artisti contemporanei, perfettamente integrate nella natura. Il giardino può essere visitato da Pasqua a novembre.
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